Cos’è e cosa fa il personal trainer? L’esercizio fisico e l’allenamento fanno bene alla salute psico-fisica dell’individuo, nel presente e nel futuro in un’ottica di prevenzione e/o miglioramento della propria condizione. Proprio a questo livello, si inserisce come utile e importante la figura del personal trainer, che, per definizione, tramite un percorso di allenamento personalizzato è in grado di permettere il raggiungimento dell’obbiettivo richiesto da parte del cliente, non solo in termini di salute, ma anche di estetica o prestazione.
Il personal trainer è la figura professionale che si occupa di stilare un piano di allenamento personalizzato per un determinato soggetto, in modo che sia perseguibile, efficace e che porti gradualmente al raggiungimento dell’obbiettivo prefissato.
Perchè il programma sia personalizzato, il personal trainer professionista tramite un colloquio iniziale raccoglie le prime informazioni utili alla stesura della scheda di allenamento: l’obbiettivo della persona, quanto tempo vuole dedicare all’allenamento, qual è il suo livello di fitness, se presenta problematiche da tenere in considerazione, …
Successivamente, in seguito a questa prima anamnesi, il personal trainer fa una valutazione funzionale per valutare la condizione fisica del cliente, come ad esempio la postura e l’esecuzione di test di forza e flessibilità – così da individuare quali saranno gli esercizi più adatti per migliorare la condizione di partenza.
A cosa serve il personal trainer?
Il personal trainer è una figura tramite la quale un soggetto può raggiungere un proprio obbiettivo. Le persone che vanno in palestra e che si allenano possono avere diverse motivazioni:
- perdere peso e dimagrire;
- aumentare la massa muscolare;
- tonificare (ovvero, perdere massa grassa e in caso di carenza muscolare incrementare il tessuto magro);
- migliorare la propria condizione fisica e di salute;
- mantenere il proprio stato di fitness (forza, flessibilità, resistenza,…);
- incrementare la performance sportiva con un allenamento sport-specifico.
Il personal trainer poichè segue i clienti in modalità one-to-one o in small group (2-5 persone), riesce a dedicare la massima attenzione al singolo soggetto sia nel momento della stesura della scheda di allenamento (fatta su misura) sia durante il percorso, durante il quale offre assistenza continua ed è possibile constatare se ci sono miglioramenti, come migliorare l’esecuzione degli esercizi, quali sono i feedback del cliente, come procedere con il piano di allenamento.
Competenze e formazione del personal trainer
A livello legale oggi chiunque può diventare personal trainer, anche senza una laurea in scienze motorie ed è sufficiente un diploma da parte di un ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI.
Al di là delle formalità, il personal trainer deve avere una formazione trasversale su base scientifica, con conoscenza dell’anatomia e della biomeccanica, ma non solo: sono anche utili le nozioni di fisiologia e nutrizione per poter valutare la situazione e stilare un piano di allenamento funzionale nel caso di soggetti che vogliono modificare la propria composizione corporea, dimagrire, aumentare di peso o avere indicazioni per una sana alimentazione.
Il personal trainer non è abilitato a redigere diete al soggetto, a meno che non abbia laurea e abilitazione per poterlo fare: da questo punto di vista deve limitarsi al fornire consigli sulla base delle linee guida nazionali o internazionali e/o collaborare con una figura come il nutrizionista, il dietista o il dietologo.
Oltre al piano teorico, anche su quello pratico il personal trainer deve essere competente e saper sia svolgere gli esercizi che insegnarli e correggerli: un concetto valido per tutti i personal trainer, da chi lavora in una palestra o nel proprio studio oppure per chi è fa da personal trainer online.
Skill fondamentali del personal trainer
Oltre alle competenze teoriche e pratiche, al personal trainer non possono mancare capacità comunicative e di approccio con il cliente per essere empatico e disponibile nei suoi confronti, in modo da creare un legame che sia professionale ed umano.
Ci sono poi le capacità di analisi, sia da un punto di vista tecnico per comprendere quali sono i deficit su cui puntare per il miglioramento sia da quello umano per comprendere quali sono le esigenze e le reazioni del cliente. Un personal trainer, poi, deve saper fornire supporto ed essere motivatore.
Sono anche utili cenni o conoscenze più approfondite nell’ambito del marketing, per essere capace di auto-promuoversi nell’ambiente in cui lavora e nei confronti di nuovi potenziali clienti da acquisire. Saper comunicare le proprie capacità e professionalità è indispensabile: puoi essere il più bravo personal trainer del mondo, ma se questo non viene percepito “dall’esterno” resterai un bravo allenatore ma senza clienti.
Come lavora un personal trainer?
Il personal trainer tramite le sue capacità tecniche ed umane deve saper guidare le persone che a lui si affidano a 360 gradi, sia all’inizio con un primo colloquio che durante il percorso. Il suo lavoro non è limitato al stilare una scheda di allenamento, anche se sicuramente è fondamentale, ma si espande all’incoraggiare ad uno stile di vita sano dentro e fuori la palestra.
Anamnesi
Come precedentemente accennato, prima dello sviluppo di un programma di allenamento, c’è la fase di anamnesi (raccolta dati): utile a comprendere il punto di partenza del cliente, in termini di livello di fitness, passato sportivo, capacità, obbiettivo da raggiungere.
Nella fase di anamnesi il personal trainer deve saper ricavare le domande giuste in modo da ricavare più informazioni utili possibili, non facendolo però sembrare un interrogatorio, lasciando spazio al cliente di esprimersi.
In questa fase, oltre al colloquio, viene anche fatta una valutazione funzionale fisica che comprende sia l’analisi della postura e delle capacità fisiche (forza, resistenza, flessibilità,…) sia l’analisi corporea. Quest’ultima è utile soprattutto quando l’obbiettivo dell’allenamento, in sinergia con un piano nutrizionale adeguato, è modificare la composizione corporea del soggetto, in modo da avere dei parametri di riferimento. A tale scopo, è possibile utilizzare un plicometro per la valutazione del grasso corporeo e/o un metro per la misura delle circonferenze.
Sviluppo programma personalizzato
In base alla informazioni raccolte nella fase precedente, il personal trainer stila un primo programma di allenamento fatto su misura per il soggetto e che essere specifico ed efficace, oltre che sostenibile e perseguibile.
Man mano che il programma prosegue, è indispensabile monitorare il procedere dell’allenamento facendo il punto dei progressi raggiunti, insieme ai feedback dati dal cliente per poter migliorare e rendere sempre più personalizzato il piano di allenamento. A questo scopo, è utile inserire periodicamente dei test o delle valutazioni per poter rilevare in modo oggettivo il miglioramento.
Perchè un programma sia efficace, deve essere progressivo e fornire nuovo stimoli sia dal punto di vista dell’allenamento che da quello più inerente al non rendere noiosa e monotona la sessione allenante.